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Industria 4.0 il futuro ti aspetta!

industria40

Il Piano Industria 4.0 è una grande occasione per tutte le aziende che vogliono cogliere le opportunità legate alla quarta rivoluzione industriale: il Piano prevede un insieme di misure organiche e complementari in grado di favorire gli investimenti per l’innovazione e per la competitività. Sono state potenziate e indirizzate in una logica 4.0 tutte le misure che si sono rilevate efficaci e, per rispondere pienamente alle esigenze emergenti, ne sono state previste di nuove. Saper cogliere questa sfida, però, non riguarda solo il Governo, ma riguarda soprattutto gli imprenditori. Per questo abbiamo voluto cambiare paradigma: abbiamo disegnato delle misure che ogni azienda può attivare in modo automatico senza ricorrere a bandi o sportelli e, soprattutto, senza vincoli dimensionali, settoriali o territoriali. Quello che il Governo propone, impegnando risorse importanti nei prossimi anni, è un vero patto di fiducia con il mondo delle imprese che vogliono crescere e innovare. Industria 4.0 investe tutti gli aspetti del ciclo di vita delle imprese che vogliono acquisire competitività, offrendo un supporto negli investimenti, nella digitalizzazione dei processi produttivi, nella valorizzazione della produttività dei lavoratori, nella formazione di competenze adeguate e nello sviluppo di nuovi prodotti e processi.

 

Transizione 4.0, ovvero il credito di imposta valido per il triennio 2023-2025.

Transizione 4.0 2022  conferma, e prolunga,  il modello di agevolazione fiscale iniziato nel 2017 per  i beni innovativi interconnessi, definiti beni “Industria 4.0”.

La differenza sostanziale dell’agevolazione 2022, rispetto all’agevolazione Industria 4.0, è che, iniziando dal 2020, l’iperammortamento diviene un credito di imposta, il beneficio fiscale è calcolato direttamente come percentuale del costo di acquisizione del bene, ad esempio un macchinario per la produzione. Nel 2022, rispetto al 2021, i benefici per chi acquista macchinari sono inferiori (peggioramento già previsto dalla legge di bilancio 2021) ed ancora di più  lo saranno nel triennio 2023-2025 (come decretato dalla legge di bilancio 2022), questo perché sono vengono gradualmente diminuite sia le percentuali del costo del bene, che va a credito di imposta, sia il massimale degli investimenti per singolo periodo temporale agevolato.

 

Contenuto aggiornato con la Circolare 4E del 30/03/2017, Circolare n. 9/E/2021, Circolare 14/E del 17/5/2022Legge di Bilancio 2021 n.178/2020 modificata dalla legge n.234/2021 Art.1 comma 44,  Decreto Milleproroghe del 24 febbraio 2022

 

Transizione 4.0 2022: quali sono le principali modifiche rispetto a Transizione 2021?

La legge di bilancio 2022 (Legge n. 234 del 30 dicembre 2021, art. 1, comma 44) ha rinnovato gli incentivi di Transizione 4.0 per l’acquisto di beni strumentali interconnessi da parte delle imprese, mantenendo la tipologia di modalità di godimento dell’agevolazione, ovvero il credito di imposta. Sono agevolabili gli investimenti in beni materiali, e immateriali, nuovi strumentali all’esercizio d’impresa.

Le percentuali del costo del bene, che va a credito di imposta,  ed il massimale degli investimenti per periodo agevolativo sono riassunti nella tabella che segue:

CREDITO D’IMPOSTA 2021- 2025 PER BENI MATERIALI FUNZIONALI ALLA TRASFORMAZIONE TECNOLOGICA E DIGITALE DELLE IMPRESE (allegato A annesso alla Legge di bilancio 236/2017)
Periodo di consegna della macchina% Credito d’imposta massimoQuota di investimenti per anno (chiarimento Circolare 14/E del 17-5-2022)
16/12/2020 – 31/12/22 (*) con acconto 20% pagato entro 31 dicembre 2021

(*) Proroga predisposta dalla conversione in legge del 24 febbraio 2022 del Decreto Milleproroghe 2022 (D.L. 30 dicembre 2021, n. 228, recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi)

50% del costo del beneFino a 2,5 milioni (€)
1/1/ 2022-31/12/2022 (o 30/6/2023 con acconto 20% pagato entro 31 dicembre 2022)40% del costo del beneFino a 2,5 milioni (€)
1/1/ 2022-31/12/2022 (o 30/6/2023 con acconto 20% pagato entro 31 dicembre 2022)20% del costo del beneOltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni (€)
1/1/ 2022-31/12/2022 (o 30/6/2023 con acconto 20% pagato entro 31 dicembre 2022)10% del costo del beneOltre i 10 milioni (€) (fino a 20 milioni di limite massimo)
 

Dal 1/1/2023 e fino al 31/12/ 2025 (o 30/6/2026 con acconto 20% pagato entro 31 dicembre 2025)

20% del costo del beneFino a 2,5 milioni (€)
10% del costo del beneOltre 2,5 milioni e fino a 10 milioni (€)
5% del costo del beneOltre i 10 milioni (€) (fino a 20 milioni di limite massimo)

Per investimenti che superano i 2,5 milioni di euro esiste comunque la possibilità di godere di credito di imposta ma in misura minore alle percentuali esposte in tabella nella seconda colonna.

Anche nel 2022-2025 sarà possibile usufruire del credito immediatamente nell’anno dell’investimento e dell’interconnessione della macchina, senza attendere l’anno successivo.

Il credito d’imposta non è tassato ai fini IRPEF / IRES / IRAP. Esso è cumulabile con altre agevolazioni (ad esempio per il Sud) a condizione che il cumulo non porti al superamento del costo totale sostenuto

Sono da considerare alcuni adempimenti burocratici obbligatori:

  • le imprese che godono delle agevolazioni 2022 devono effettuare una comunicazione al Ministero dello sviluppo economico;
  • la perizia asseverata  (o attestazione da ente) è obbligatoria per beni di valore superiore o uguale a 300.000 euro;
  • le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati devono contenere l’espresso riferimento alle disposizioni dei commi da 1054 a 1058 – ter dell’art.1 della Legge 178 del 30 dicembre 2020, come modificata dalla legge 234/2021 Art.1, comma 44

 

Quale dicitura devono riportare le fatture/documenti dei beni acquistati a partire da gennaio 2022?

Come scritto sopra, le fatture, e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolati, devono riportare la frase:

 

“Il presente documento fa riferimento ad un bene agevolabile secondo le disposizioni della legge 30 dicembre 2020, n.178, art.1 commi da 1054 a 1058-ter, come modificata dalla legge 234/2021 art.1, comma 44”

 

Come si calcola il credito di imposta 2022 per i macchinari?

La legge di bilancio 2022 ha definito nuove aliquote differenziate per il credito di imposta degli investimenti di macchinari, iniziati a partire dal 1 gennaio 2022.

Esse sono:

  • CREDITO DI IMPOSTA del 40% del valore del bene per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • CREDITO DI IMPOSTA del 20% del valore del bene per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro fino a 10 milioni di euro;
  • CREDITO DI IMPOSTA del 10% del valore del bene per gli investimenti oltre 10 milioni di euro fino a 20 milioni di euro.

Il credito di imposta non si applica alla parte di investimenti complessivi eccedente il limite di 20 milioni di euro. L’aliquota si applica, a scaglioni incrementali, al totale degli investimenti e non al valore del singolo bene acquistato. Il credito di imposta di cui può godere l’azienda che acquista una macchina interconnessa è quindi il 40% del valore imponibile della macchina, ad esempio se la macchina costa 100.000,00 euro più IVA, il credito di imposta godibile in 3 anni è di 40.000 euro. Questa agevolazione rimane la stessa per beni consegnati entro il 30/6/2023 con acconto di almeno il 20% pagato entro 31 dicembre 2022. Questo credito è cumulabile con il credito Sud.

 

Come usufruire del credito di imposta? 

Il credito d’imposto viene goduto come compensazione su F24 con l’uso dei 6 NUOVI codici tributo istituiti con la risoluzione dell’AdE n. 3/E del 2021 per utilizzare in compensazione i bonus previsti dalla legge di Bilancio 2020 e dalla legge Bilancio 2021 e 2022. L’agevolazione verrà goduta dall’impresa in 3 quote annuali (erano 5 nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione dei beni.

 

Chi può accedere al credito d’imposta 2022 “Transizione 4.0”?

Possono accedere al credito d’imposta 2022-25  tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale. Da dopo l’entrata in vigore del decreto chiamato “dignità” del luglio 2018, i beni acquistati devono essere operativi all’interno del territorio nazionale. Sono escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231. Per le imprese ammesse al credito d’imposta, la fruizione del beneficio spettante è comunque subordinata alla condizione del rispetto delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro applicabili in ciascun settore e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Quindi presta molta attenzione al rispetto dei requisiti di sicurezza e salute dei lavoratori della tua azienda (D.Lgs. 81/08).

 

Quali sono i beni strumentali che rientrano nel credito di imposta?

Il credito d’imposta si applica a beni NUOVI, strumentali all’esercizio d’impresa, (acquistati anche in leasing) dei seguenti tipi:

  • beni materiali (macchine, attrezzature, ecc.) elencati in “A” della legge;
  • beni immateriali (licenze, software, sistemi) elencati in  “B” della legge, indispensabili per fare funzionare i beni materiali in allegato A.

L’Allegato A (beni materiali) elenca 3 CATEGORIE di beni:

  • A1: beni strumentali con funzionamento controllato da sistemi computerizzati e/o gestiti tramite opportuni sensori e azionamenti (ad esempio macchine per la produzione, imballaggio, lavorazione, macchine utensili, ecc.);
  • A2: sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (ad esempio sistemi di sensori, sistemi per la tracciabilità dei prodotti, ecc.);
  • A3: dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica 4.0 (ad esempio sistemi di sicurezza per prevenire infortuni, diminuire errori ed aumentare l’efficienza).

L’Allegato B (beni immateriali), invece, come beni ammortizzabili prevede programmi e applicazioni  acquistati  da aziende che già investono in  beni materiale in logica industria 4.0 (ad esempio software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni).

All’allegato B originario, la legge di bilancio 2018, ha aggiunto i seguenti beni:

  • sistemi di gestione della supply chain finalizzata al drop shipping nell’e-commerce;
  • software e servizi digitali per la fruizione immersiva, interattiva e partecipativa, ricostruzioni 3D, realtà aumentata;
  • software, piattaforme e applicazioni per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio.

 

Quali sono le caratteristiche che devono avere i macchinari (A1) per godere dell’agevolazione?

I beni acquistati devono essere nuovi e strumentali all’esercizio d’impresa, poi devono avere alcune caratteristiche tecniche tassative ed alcune aggiuntive.

Il motivo di questi vincoli è che si vuole spingere l’acquisto di macchine avanzate interconnesse al sistema di fabbrica e con altre componenti del ciclo di lavorazione, ovvero realmente un progetto industry 4.0 e non un semplice acquisto di nuove macchine per una produzione tradizionale. Infatti l’obiettivo del piano nazionale è portare la produzione italiana a livelli molto alti di automazione ed interconnessione, non solo all’interno della fabbrica ma anche tra imprese che lavorano insieme, ad esempio tra fabbrica e logistica.

 

Quali sono le caratteristiche tassative dei macchinari per godere dell’agevolazione?

Le macchine in elenco A1 devono avere tutte e 5 queste caratteristiche:

  1. controllo per mezzo di CNC e/o PLC (vedi nota 1 sotto);
  2. interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
  3. integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
  4. interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva;
  5. rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza.

Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.

Nota 1: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica del controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller) è da considerarsi pienamente accettata anche quando la macchina/impianto possiede soluzioni di controllo equipollenti, ovvero da un apparato a logica programmabile PC, microprocessore o equivalente che utilizzi un linguaggio standardizzato o personalizzato, oppure più complessi, dotato o meno di controllore centralizzato, che combinano più PLC o CNC (ad esempio: soluzioni di controllo per celle/FMS oppure sistemi dotati di soluzione DCS – Distributed Control System).

 

Quali sono le caratteristiche aggiuntive dei macchinari per godere dell’agevolazione?

La macchina deve avere almeno 2 caratteristiche tra queste 3 elencate:

  1. sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  2. monitoraggio in continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
  3. caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico) (vedi nota 2 sotto).

Nella parte finale di questo articolo troverai esempi di componentistica industriale per soddisfare questi requisiti.

Nota 2: La circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che si fa riferimento al concetto del cosiddetto digital twin, ovvero della disponibilità di un modello virtuale o digitale del comportamento della macchina fisica o dell’impianto, sviluppato al fine di analizzarne il comportamento anche, ma non esclusivamente, con finalità predittive e di ottimizzazione del comportamento del processo stesso e dei parametri che lo caratterizzano. Sono inclusi modelli o simulazioni residenti sia su macchina che off-line come ad esempio i modelli generati tramite tecniche di machine learning.

 

Cosa significa una macchina interconnessa?

La Circolare 4E del 30/03/2017 ha chiarito che la caratteristica dell’interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program è soddisfatta se:

  • il bene scambia informazioni con sistemi interni (es.: sistema gestionale, sistemi di pianificazione, sistemi di progettazione e sviluppo del prodotto, monitoraggio, anche in remoto, e controllo, altre macchine dello stabilimento, ecc.) per mezzo di un collegamento basato su specifiche documentate, disponibili pubblicamente e internazionalmente riconosciute (esempi: TCP-IP, HTTP, MQTT, ecc.);
  • inoltre, il bene deve essere identificato univocamente, al fine di riconoscere l’origine delle informazioni, mediante l’utilizzo di standard di indirizzamento internazionalmente riconosciuti (es.: indirizzo IP).

La parola fabbrica deve essere intesa come un ambiente fisico dove avviene creazione di valore attraverso la trasformazione di materie prime o semilavorati e/o realizzazione di prodotti;  per istruzioni si può intendere anche indicazioni, che dal sistema informativo di fabbrica vengano inviate alla macchina, legate alla pianificazione, alla schedulazione o al controllo avanzamento della produzione, senza necessariamente avere caratteristiche di attuazione o avvio della macchina.

In pratica la macchina deve essere dotata di un sistema collegato con la rete aziendale esistente e con alcuni apparati (ad esempio un sistema IPC tipo un Simatic industrial tablet PC, network switch Scalance W, field PC, NETWORK SERVER).

 

Cosa deve fare l’impresa per godere dell’agevolazione 2022?

L’impresa deve acquistare i beni, materiali o immateriali nuovi di fabbrica, dal 1 gennaio 2022 fino al 31 dicembre 2025, oppure deve emettere l’ ordine e pagare un acconto maggiore del 20% entro il 31 dicembre 2025 e mettere in funzione il bene entro il 30 giugno 2026. L’impresa, per beni del valore inferiore a 300.000 euro, deve poi acquisire un’attestazione che dimostri che il bene:

  • possieda tutte le caratteristiche tecniche vincolanti previste dalla legge;
  • sia interconnesso al sistema di gestione della produzione o alla rete di fornitura.

 

Come richiedere il credito di imposta? 

ATTENZIONE!!!

Rispetto alle regole del 2017 / 2018 / 2019 dal 2020 c’è un adempimento obbligatorio nuovo.

Le imprese che si avvalgono di tali misure effettuano una comunicazione al Ministero dello Sviluppo Economico (MISE). Con apposito decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico sono stabiliti il modello, il contenuto, le modalità e i termini di invio della comunicazione in relazione a ciascun periodo d’imposta agevolabile.

L’agevolazione verrà poi goduta dall’impresa come credito di imposta utilizzabile, solo in compensazione con il mod. F24, in 3 quote annuali (erano 5 nel 2020) di pari importo a decorrere dall’anno di interconnessione dei beni.

 

Chi deve fare l’attestazione per l’agevolazione?

Per beni con un costo fino a 300.000 euro può bastare una dichiarazione sostitutiva di atto notorio da parte del legale rappresentante dell’impresa. Per beni di costo superiore a 300.000 euro, serve una perizia tecnica asseverata emessa da parte di un ingegnere o perito industriale, iscritti all’albo professionale, o un attestato di conformità emesso da un ente di certificazione accreditato (definizione da testo di legge, non è chiaro se si tratta di Ente Notificato) che attesti l’avvenuta interconnessione del bene.

L’attestazione è fatta per il singolo bene, non vale un’attestazione unica per tutti i beni acquistati nell’anno, anche se una singola perizia può descrivere e comprendere molti beni.

 

Quando deve essere fatta l’attestazione per l’agevolazione?

L’attestazione, o la perizia, deve essere fatta entro il periodo di imposta in cui il bene viene interconnesso con la fabbrica, anche con una interconnessionee successiva al momento dell’entrata in funzione del bene.

Solo dal momento dell’interconnessione è usabile il credito di imposta.

 

Cosa succede per le macchine acquistate in leasing?

L’agevolazione è applicabile anche ai beni acquistati in leasing, il costo da considerare, per il calcolo del credito di imposta, è quello di acquisizione del bene da parte del leasing.

 

Suggerimenti per chi compra e per chi vende macchinari

Se sei un acquirente di macchine soggette all’agevolazione del credito di imposta … 

  • verifica che la macchina/bene strumentale che hai intenzione di acquistare rientri nelle tipologie comprese nell’elenco dell’allegato A della legge (Gazzetta Ufficiale);
  • controlla che la macchina, in elenco A1, abbia le caratteristiche tassative, riportate di seguito per comodità:
  • controllo per mezzo di CNC e/o PLC;
  • interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica;
  • integrazione con il sistema logistico della fabbrica e/o altre macchine;
  • interfaccia uomo macchina semplice ed intuitiva;
  • rispondenza ai più recenti standard in termini di sicurezza;
  • accertati, e fatti dichiarare dal costruttore nella conferma d’ordine, che la macchina, in elenco A1, abbia almeno 2 tra le seguenti caratteristiche:
  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
  • sistemi per il monitoraggio continuo di processo;
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

 

Ricorda che, senza la dichiarazione/attestazione di interconnessione alla fabbrica — entro l’esercizio fiscale in cui la macchina viene messa in funzione — NON potrai godere del credito di imposta, anche se la macchina ha tutte le caratteristiche di legge.

Ricorda inoltre che tutti i documenti relativi all’acquisizione del bene (fatture, ordini, contratti, leasing, documenti di trasporto, ecc…) dovranno riportare la dicitura che trattasi di bene agevolato secondo i commi da 1054 a 1058 – ter dell’art.1 della Legge 178 del 30 dicembre 2020  come modificata dalla legge 234/2021 Art.1, comma 43.